13 ottobre 2009 – inviato da Laura, mamma di un bambino dislessico
La tanto attesa, quanto necessaria, legge sulla tutela della dislessia e degli altri disturbi specifici di apprendimento (disgrafia, disortografia, discalculia) sta seguendo il suo lungo iter legislativo.
C’è da augurarsi che si concluda al più presto, per consentire di salvare il futuro di tanti bambini e ragazzi intelligenti ed evitare esperienze come quella che ci ha visto direttamente coinvolti.
Mio figlio in prima elementare, a soli 6 anni, è stato annientato nella sua identità di persona dall’ignoranza, dall’insensibilità e dalla superficialità delle sue insegnanti e del dirigente scolastico. Reputato incapace, stupido, svogliato e pigro è diventato in soli pochi mesi un bambino depresso e psicologicamente distrutto. Ed invece era semplicemente molto intelligente e… dislessico. Finalmente il nostro incubo aveva un nome ed una spiegazione.
Così abbiamo iniziato l’opera di “ricostruzione” e abbiamo recuperato, seppur con fatica e lentamente, il bambino felice di un tempo. Ora ha dieci anni e frequenta la quinta elementare ma le difficoltà sono sempre dietro l’angolo.
E’ sufficiente una supplente poco competente, una nuova insegnante rigida e inflessibile o una presa in giro di un compagno per riaprire in lui una profonda ferita, evidentemente non ancora del tutto rimarginata. La sua autostima è un cristallo che si frantuma con un semplice tocco. Ma è un bambino che conosce il suo problema e lo sa gestire, aiutandosi anche con il computer quando necessario. Adesso a scuola va bene, tanto da essere uno dei più bravi della classe nelle materie antropologiche. Ma nelle sue ancora piccole spalle pesa un vissuto doloroso e destabilizzante, di colore “rosso sangue” come quello delle note e degli spietati commenti nei suoi quaderni di prima elementare.
L’anno prossimo andrà alle medie e, senza una tutela legislativa, sarà in balia dei nuovi insegnanti. Saremo così fortunati da incappare in insegnanti che sanno cosa sono i DSA e hanno capito che è la didattica a doversi adattare al bambino e non viceversa? Affidarsi alla fortuna, quando si tratta del futuro di un bambino, non è cosa all’altezza di un paese che si reputa essere civile.
Aspettiamo ancora una legge ma nel frattempo, che si sappia, l’incompetenza della scuola miete tante piccole indifese vittime…
Anch'io ho una figlia in quinta elementare, alla fine della prima è stata segnalata come possibile dislessica e in fatti in seconda abbiamo eseguito l'iter per la certificazione. Fortunatamente mia figlia ha avuto delle insegnanti competenti, ma la paura dell'ignoto del passaggio alla secondaria di primo grado ci spaventa, anche perchè i suoi risultati scolastici sono comunque molto buoni e quindi temo che qualcosa nel passaggio tra docenti possa perdersi e che i nuovi si limitino semplicemente a valutarne gli esiti. fAMIGLIA P.
RispondiEliminaCiao Laura, nella tua storia ho riletto la mia e soprattutto quella di mia figlia. Stessa esperienza e stesse paure, stesse ferite e stesse cicatrici ancora fresche. Abbiamo incontrato dentro e fuori dalla scuola, persone che ci hanno ostacolato e persone che ci hanno aiutato tanto, è dura, ma sapere che siamo in tanti aiuta.
RispondiEliminaSono con te, coraggio!
Un abbraccio Angela
cara mamma laura sono mamma di un ragazzo dislessico che per fortuna e dico ancora per fortuna ha finito la scuola media l'altro anno. Le difficoltà sono maggiori a far capire cos'è la dislessia e degli strumenti compensativi che servono ai ragazzi a molti professori, devi lesinare che possano utilizzare la calcolatrice, le tabelle , etc. addirittura la preside non voleva concedergli di usare gli strumenti compensativi all'esame di stato quando esiste un decreto che deve essere rispettato; ti dico non mollare mai aiuta tuo figlio serenamente ma fargli fare da solo alcune volte se sbaglia non importa sarà per la prossima ciao e buon lavoro
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