giovedì 30 ottobre 2008

DUE PROPOSTE IN PARLAMENTO: IL MINISTRO ISTRUZIONE RISPONE AD UN'INTERROGAZIONE

I due testi mirano a riconoscere la dislessia quale difficoltà specifiche di Apprendimento
ROMA - Già da tempo il ministero dell'Istruzione in diverse occasioni ha avuto modo di richiamare l'attenzione degli insegnanti sulla dislessia, difficoltà che riguarda
la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente.

Risponde così il ministro Maria Stella Gelmini

dell'Aula della Camera giovedì 23 ottobre,
Innanzitutto il ministro rammenta una nota dell'ottobre 2004, con la quale è
stata evidenziata la necessità che nei confronti di alunni con specifico disturbo di apprendimento, certificato da diagnosi specialistica, si utilizzino strumenti compensativi quali la tabella dei mesi, la tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri, la tavola pitagorica, la tabella delle misure, la tabella delle formule geometriche, la calcolatrice, il registratore, il computer con programmi di
video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale, per la scuola primaria e, in generale, nelle fasi di alfabetizzazione strumentale per i diversi apprendimenti.
Il ministero, il 10 maggio dello scorso anno, ha poi precisato che in sede di esame di Stato non è possibile dispensare gli alunni dalle prove scritte di lingua
straniera
, ma che, più opportunamente, è necessario compensare le oggettive difficoltà degli studenti dislessici mediante assegnazione di tempi adeguati per l'espletamento delle prove e procedere in valutazioni più attente ai contenuti che alla forma. Solo alla fine della risposta, il ministro si sofferma sulle iniziative attuali.
In questa legislatura - ricorda la titolare dell'Istruzione - sullo stesso tema sono state presentate due proposte di legge, l'una di iniziativa del senatore Franco Asciutti del Pdl e l'altra di iniziativa di un gruppo di senatori del Partito democratico, che mirano a riconoscere la dislessia quale difficoltà specifiche di apprendimento.
La risposta si conclude con l'auspicio del ministro affinché il Parlamento possa presto approvare una legge in materia.

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