Eccoci qui sono due anni e mezzo che esistiamo e come ogni anno facciamo una festa.
Il primo anno abbiamo fatto l'inaugurazione dove sono state presentate le postazioni multimediali compreso sintetizzatore vocale, vari cd erickson, didael e audiolibri.
L'anno scorso invece abbiamo organizzato un dibattito con insegnanti e referenti aid.
Ho visto molti insegnanti e genitori contenti e che sono rimasti in contatto.
Quest'anno ci sono delle bellissime sorprese.
Sarebbe utile informare più scuole possibili oltre ad avere molti insegnanti e genitori alla festa per un maggiore confronto e progetti futuri da realizzare.
Ovviamente sono invitati tutti anche non dislessici.
E' una festa per passare un pomeriggio tutti insieme allegramente.
Nel volantino è specificato tutto il programma.
Per chi vuole aiutarci può divulgare il volantino.
Inoltre sabato 6 settembre in biblioteca ad Albairate dalle ore 14.30 ci troviamo per organizzare il tutto e anche per dare informazioni a chi ha urgenza.
Grazie a tutti.
p.s. per chi non è esperto basta cliccare sul volantino e potrà salvarlo sul pc, stamparlo o semplicemente leggerlo.
giovedì 17 luglio 2008
FESTA 20 SETTEMBRE 2008
martedì 15 luglio 2008
ATTENZIONE SUPER NOTIZIA TAR POSITIVO MILANO
ECCO LA STORIA DI UNA RAGAZZA DISLESSICA E LA SUA MATURITA'.
Riconosciuta solo alla terza superiore come dislessica, disgrafica, disortografica e discalcula.
Dopo vari cambi di scuole e bocciature, l'anno scorso finalmente arriva all'esame di maturità.
I genitori avevano dato la diagnosi al preside convinti che avrebbero avvertito la commissione esterna.
Purtroppo è stata bocciata senza averle dato nessun strumento compensativo.
Il presidente di commissione era a conoscenza delle problematiche ma non ha messo in atto nessuna misura compensativa.
La famiglia fa subito ricorso al Tar con sentenza di urgenza.
PRIMA SENTENZA CON URGENZA.
RISPOSTA NEGATIVA in quanto il presidente della commissione aveva detto che era dislessica lieve.
Decidono di proseguire insieme ai loro avvocati.
PRIMO CONSIGLIO DI STATO RISPOSTA NEGATIVA.
SECONDO CONSIGLIO DI STATO
UDIENZA
Risposta negativa in quanto secondo loro la famiglia doveva sapere i propri diritti di conseguenza dovevano aver protocollato (la diagnosi accompagnando con una lettera ) in segreteria.
Dato che loro lo hanno fatto solo a mano per loro doveva comunque rifare la 5 superiore.
Perciò cambia di nuovo scuola frequenta un'istituto privato convinti che trattandosi di una scuola privata gli venga assegnato tutto ciò che ha bisogno.
Invece devono far intervenire l'avvocato perchè essendo un istituto privato può non attenersi alle circolari.
Arriva finalmente l'esame di maturità siamo a giugno 2008
E' STATA PROMOSSA MA NON SOLO
ECCO LA SORPRESA
Oltre a superare l'esame è arrivata la sentenza definitiva del Tar con risposta POSITIVA.
COPIO LA SENTENZA
La sentenza è la 2251 IV sezione TAR Lombardia depositata in segreteria il 30/6/2008. Il TAR aveva rigettato la richiesta cautelare presentata il 7/8/2007 mentre in sede ordinaria, grazie ad un esame più attento della vicenda ha accolto il nostro ricorso annullando il provvedimento di bocciatura e disponendo la ripetizione degli esami con l'applicazione delle disposizioni ministeriali previste in materia. Sicuramente lo Studio Legale che mi ha assistita,(Avv. Massimo Poltronieri e Debora Quacquarella di Milano), potrà fornire, a chi ha necessità indicazioni in merito al procedimento legale.
La cosa importante non è solo la vittoria, ma il fatto che anche se non è stata protocollata la diagnosi è bastato solo il fatto che il preside avesse avuto in mano la diagnosi.
Gli avvocati hanno avvertito che per tutte le famiglie è importante protocollare e presentare le lettere alle scuole, perchè in questo caso sono riusciti ad ottenere delle prove. Faccendo i passi giusti sarà più facile non avere problemi o in caso che ci fossero si avrebbe maggiori prove a proprio carico .
FACCIAMO TUTTI GLI AUGURI A QUESTA FAMIGLIA E A LORO FIGLIA. PER LA TENACIA E LA VOGLIA CHE HANNO DIMOSTRATO COMBATTENDO E OTTENENDO IL DIRITTO ALLO STUDIO COME GLI ALTRI RAGAZZI.
INOLTRE LI RINGRAZIAMO PERCHE' GRAZIE A LORO ALTRI RAGAZZI DI MILANO E NON SOLO FINALMENTE POTRANNO AVERE I LORO DIRITTI.
GRAZIE ANCORA PER IL BELL'ESEMPIO CHE AVETE DIMOSTRATO A TUTTI NOI.
Speriamo che ora dopo tutto ciò potete passare sicuramente delle bellissime vacanze e soprattutto che il futuro sia migliore di quello passato senza più problemi con insegnanti e professori.
PER CHI HA BISOGNO DI CONSIGLI SICURAMENTE PUO' CONTATTARE GLI AVVOCATI DIRETTAMENTE AL SEGUENTE NUMERO TEL. 02/59900244 DALLE ORE 15.30 IN POI OPPURE MANDARE UN EMAIL AL NOSTRO BLOG.
ANNA
AIUTIAMO I NOSTRI FIGLI
ECCO UNA LETTERA DA PARTE DI UNA MAMMA E ADULTA DISLESSICA.
UN'ALTRO MODO CHE LA SCUOLA PUO' AIUTARE I DISLESSICI
Aiutiamo i nostri figli a scuola, aiutiamo i professori nel loro compito di educatori.
La scuola, a causa di mille balzelli (stipendi inadeguati, tagli alle risorse ecc…) è ferma immobile ed ingessata, lontana dalla realtà e dalle nuove esigenze. I programmi scolastici sono spesso proposti in modo da risultare noiosi e poco stimolanti per i ragazzi ormai abituati ad altri modi di comunicare ( es. TV internet ecc…). I professori, anche i più motivati e volenterosi, sono lasciati soli a svolgere un compito così importante. I genitori, che devono affrontare la vita di tutti i giorni tra lavoro, bollette da pagare ed esigenze domestiche, si trovano spesso in difficoltà ad affiancare il percorso scolastico del figlio.
Io sono una mamma che vorrebbe aiutare la propria figlia nel percorso scolastico, sono una mamma che si trova in difficoltà perché la scuola mi chiede di “leggere” ed io sono dislessica. La dislessia non è una malattia ma solo un diverso modo di lavorare del cervello poiché il pensiero è per immagini.
Da adulta mi sono ritrovata nuovamente fra i banchi di scuola perché essere genitore significa anche questo “ritorno” e perciò mi sono ritrovata a riflettere su cosa mi servirebbe per fare un percorso sereno di apprendimento con mia figlia, senza bisticci e minacce. Mi sono accorta che il materiale “audiovisivo” è poco proposto e difficilmente reperibile. Sarebbe molto bello se la scuola mettesse a disposizione degli alunni anche i files contenenti, per esempio, i documentari di Piero Angela o di Valerio Massimo Manfredi per raccontarte la storia, o i files di Geo & Geo per la geografia e scienze. In questo percorso di ricerca sono arrivata a scoprire che RAI Educational ha ben 2500 files “audiovisivi” a disposizione degli educatori e delle scuola ma non dei genitori. Questi 2500 files sono già suddivisi per materie ed argomenti. Ebbene, ora mi domando se la scuola mettesse nelle sue pagine web questi files ed insieme ai compiti a casa indicasse il file di riferimento forse sarebbe più facile per le famiglie seguire la formazione dei propri figli. Ogni ragazzo ne troverebbe giovamento, non solo i dislessici, ma anche i ragazzini stranieri, i ragazzi “soli” e quelli che desiderano approfondire l’argomento. Le famiglie potrebbero ricongiungersi la sera, davanti alla tv, per seguire la lezione di storia o di epica anziché la puntata del Grande Fratello migliorando così anche la vita famigliare. I ragazzi, anziché ritrovarsi soli con un libro, potrebbero trovare “una emozione stimolante” in un documentario e scoprire così il piacere di apprendere.
Pensate ai bambini della scuola elementare, che vivono una realtà tecnologica fatta di auto, tv, satelliti e game-boy, come possono riuscire ad immaginare , capire e memorizzare l’uomo preistorico o gli antichi romani. Come si può insegnare loro che tutto era diverso? Ho visto dei documentari bellissimi, che seguendo una trama, raccontavano la vita dei nostri progenitori, dei romani e dei “perché” che hanno fatto la storia.
Mi sono inoltre ritrovata a riflettere sul perché i bambini sono affascinati e conoscono i dinosauri ma non la vita dei preistorici; la risposta è nel film “Jurassik Park” di Spielberg che li ha rappresentati nel loro habitat naturale affiancandoli alla vita “moderna”.
E se un film ha avuto il potere di fare tanto allora, perché non dare alle famiglie questa possibilità? perché il Ministro della Pubblica Istruzione non mette a disposizione queste banche dati ed affianca ad i libri questi files?
Sarebbe molto bello avere dei libri interattivi, che si possono vedere e leggere con un lettore DVD, libri che si animano con un doppio clik, libri che non pesano negli zaini ma che stimolano l’apprendimento, ma per avere questo ci vorrebbe una grande riforma della scuola e toccherebbe “l’interesse” delle case editrici, perciò accontentiamoci, vista la situazione attuale dello Stato Italiano e dei problemi della nostra povera Italia, i files per la scuola costano poco e potrebbero essere di aiuto.
Emanuela Soncini
Modena 10 Luglio 2008
LETTERA APERTA
ECCO UNA LETTERA DA PARTE DI UNA MAMMA.
LETTERA APERTA – Bocciare in prima elementare?
Ho appreso dai giornali della recente bocciatura in prima elementare di due bambini di Vicenza e, nonostante non sia a conoscenza dei dettagli della vicenda, mi ci è voluto un po' di tempo per smaltire lo shock e prendere in mano la penna.Sono una mamma come tante altre. Mio figlio, che ora ha 9 anni e ha concluso la terza elementare, è sempre stato un bambino intelligente, attento, interessato e spigliato. Eppure, nonostante le grandi aspettative, la sua prima esperienza scolastica è stata un disastro: non riusciva a scrivere correttamente, a fare le cornicette, a tenere la riga, la lettura era lentissima e stentata, invertiva le lettere e i numeri, colorava male, dipingeva peggio e così via.Per molte delle attività scolastiche non dimostrava alcun interesse e si era fatto via via sempre più scontroso, irritabile e cupo. Aveva perso il sorriso. Ed aveva invece acquisito tutta una serie di malesseri ricorrenti tra cui mal di pancia, intolleranze alimentari, pianti depressivi. E della scuola non voleva neppure parlarne, al di là di qualche frase grondante disagio. Un vero disastro, tanto da renderlo ai nostri occhi di genitori addirittura irriconoscibile. A rincarare la dose due misere sufficienze in italiano e matematica nel primo quadrimestre e i continui richiami delle insegnanti per la pigrizia, il disinteresse, la deconcentrazione, la superficialità, la svogliatezza e via dicendo. Cosa era successo? Cosa aveva trasformato nostro figlio allegro, positivo e intelligente in un bambino triste e scolasticamente "asino"?Solo ed unicamente grazie alla nostra caparbietà di genitori spinti dalla volontà di capire e comprendere, dopo un percorso certo non facile e senza la minima collaborazione da parte della scuola, abbiamo finalmente scoperto che nostro figlio poteva essere dislessico. Dico "poteva" perché prima dell'inizio della terza elementare i neuropsichiatri formulano semplicemente un sospetto di dislessia, riservandosi di confermarne la diagnosi più avanti. Questa prudenza è motivata dal fatto che in alcuni bambini possono verificarsi dei ritardi di apprendimento che poi si risolvono gradatamente nel corso della seconda elementare.Mio figlio, invece, è stato poi definitivamente diagnosticato con disturbi specifici di apprendimento, in particolare dislessia e disgrafia di media entità, abbinate ad un quoziente intellettivo decisamente superiore alla media.Per le molte persone e i molti insegnanti (!) che non lo sanno, i disturbi specifici di apprendimento, che si presentano in persone prive di deficit intellettivi cognitivi o sensoriali, sono difficoltà circoscritte ad alcuni specifici ambiti: difficoltà nel leggere (dislessia), nello scrivere correttamente a livello ortografico (disortografia) e grafico (disgrafia), nel calcolo matematico (discalculia). Spesso si presentano insieme, in mix sempre diversi ed, ovviamente, mettono seriamente a repentaglio il successo scolastico di bambini, seppur intelligenti.Conoscere il problema reale di nostro figlio ci ha consentito di intervenire precocemente e di fare tutte le scelte necessarie per poterlo supportare adeguatamente e farlo ritornare il bambino felice di un tempo, nonostante debba comunque fare tutti i giorni i conti con la dua disabilità che gli rende difficili compiti e attività per altri suoi coetanei semplici e naturali.Possiamo dire di averlo "salvato"? Sì, soprattutto se penso alla "fine" che hanno fatto questi due poveri bambini vicentini, spietatamente bocciati a 6 anni e quindi già demoliti nella loro autostima. Per mio figlio sarebbe stato come ucciderlo.Mi piacerebbe sapere se le insegnanti e il dirigente scolastico abbiano consigliato ai genitori una verifica specialistica sulla possibile presenza di dislessia o altra difficoltà o problema, prima di dare il loro implacabile verdetto; se abbiano cercato tutte le strade per capire, prima di decidere per una drastica soluzione; se abbiano aiutato i genitori ad approfondire; se abbiano chiesto un confronto con chi conosce e tratta tali problematiche…Qualcuno con una competenza specifica ha preso seriamente in carico il problema, risolvibile o meno, di questi bambini?Se fossero dislessici (i DSA colpiscono mediamente il 5% della popolazione che in una classe di 25 bambini fa più di un alunno) la bocciatura sarebbe per la scuola un insuccesso clamoroso, degno di riprovazione e biasimo. Se invece dislessici non lo fossero, rimarrebbe comunque alla scuola, certo non ai genitori, la responsabilità di non aver dato modo a bambini ancora così piccoli di provare di nuovo, in un clima sereno e positivo, aiutandoli a cercare una loro strada lungo il percorso di apprendimento, seppur più faticoso e lento degli altri. La bocciatura poteva attendere, visto che sono 5 gli anni della scuola primaria.Ma evidentemente l'orologio del tempo corre troppo veloce già a 6 anni e chi non tiene il ritmo è spacciato. A quanti giri dovrà andare poi, quando ne avranno 15, 30 o 40? Per questi due bambini la lancetta del tempo avrebbe potuto provare a rallentare la sua corsa sfrenata ma invece per loro il tempo si è fermato del tutto ed anzi è tornato indietro, spietatamente.E' a loro, a questi due sfortunati bambini, che va tutta la mia partecipazione e la mia solidarietà, come mamma che trema al pensiero di aver rischiato per il proprio figlio analogo crudele destino.A loro il mio augurio che possano trovare nelle nuove insegnanti la comprensione e la sensibilità per poter essere accompagnati nel loro percorso, sempre che abbiano la forza di superare, così piccini, lo schiacciante senso di colpa ed inadeguatezza che inevitabilmente una bocciatura comporta.Auguri, di cuore.
Laura laura@quidonline.it
LETTERA APERTA
Ho appreso dai giornali della recente bocciatura in prima elementare di due bambini di Vicenza e, nonostante non sia a conoscenza dei dettagli della vicenda, mi ci è voluto un po' di tempo per smaltire lo shock e prendere in mano la penna.Sono una mamma come tante altre. Mio figlio, che ora ha 9 anni e ha concluso la terza elementare, è sempre stato un bambino intelligente, attento, interessato e spigliato. Eppure, nonostante le grandi aspettative, la sua prima esperienza scolastica è stata un disastro: non riusciva a scrivere correttamente, a fare le cornicette, a tenere la riga, la lettura era lentissima e stentata, invertiva le lettere e i numeri, colorava male, dipingeva peggio e così via.Per molte delle attività scolastiche non dimostrava alcun interesse e si era fatto via via sempre più scontroso, irritabile e cupo. Aveva perso il sorriso. Ed aveva invece acquisito tutta una serie di malesseri ricorrenti tra cui mal di pancia, intolleranze alimentari, pianti depressivi. E della scuola non voleva neppure parlarne, al di là di qualche frase grondante disagio. Un vero disastro, tanto da renderlo ai nostri occhi di genitori addirittura irriconoscibile. A rincarare la dose due misere sufficienze in italiano e matematica nel primo quadrimestre e i continui richiami delle insegnanti per la pigrizia, il disinteresse, la deconcentrazione, la superficialità, la svogliatezza e via dicendo. Cosa era successo? Cosa aveva trasformato nostro figlio allegro, positivo e intelligente in un bambino triste e scolasticamente "asino"?Solo ed unicamente grazie alla nostra caparbietà di genitori spinti dalla volontà di capire e comprendere, dopo un percorso certo non facile e senza la minima collaborazione da parte della scuola, abbiamo finalmente scoperto che nostro figlio poteva essere dislessico. Dico "poteva" perché prima dell'inizio della terza elementare i neuropsichiatri formulano semplicemente un sospetto di dislessia, riservandosi di confermarne la diagnosi più avanti. Questa prudenza è motivata dal fatto che in alcuni bambini possono verificarsi dei ritardi di apprendimento che poi si risolvono gradatamente nel corso della seconda elementare.Mio figlio, invece, è stato poi definitivamente diagnosticato con disturbi specifici di apprendimento, in particolare dislessia e disgrafia di media entità, abbinate ad un quoziente intellettivo decisamente superiore alla media.Per le molte persone e i molti insegnanti (!) che non lo sanno, i disturbi specifici di apprendimento, che si presentano in persone prive di deficit intellettivi cognitivi o sensoriali, sono difficoltà circoscritte ad alcuni specifici ambiti: difficoltà nel leggere (dislessia), nello scrivere correttamente a livello ortografico (disortografia) e grafico (disgrafia), nel calcolo matematico (discalculia). Spesso si presentano insieme, in mix sempre diversi ed, ovviamente, mettono seriamente a repentaglio il successo scolastico di bambini, seppur intelligenti.Conoscere il problema reale di nostro figlio ci ha consentito di intervenire precocemente e di fare tutte le scelte necessarie per poterlo supportare adeguatamente e farlo ritornare il bambino felice di un tempo, nonostante debba comunque fare tutti i giorni i conti con la dua disabilità che gli rende difficili compiti e attività per altri suoi coetanei semplici e naturali.Possiamo dire di averlo "salvato"? Sì, soprattutto se penso alla "fine" che hanno fatto questi due poveri bambini vicentini, spietatamente bocciati a 6 anni e quindi già demoliti nella loro autostima. Per mio figlio sarebbe stato come ucciderlo.Mi piacerebbe sapere se le insegnanti e il dirigente scolastico abbiano consigliato ai genitori una verifica specialistica sulla possibile presenza di dislessia o altra difficoltà o problema, prima di dare il loro implacabile verdetto; se abbiano cercato tutte le strade per capire, prima di decidere per una drastica soluzione; se abbiano aiutato i genitori ad approfondire; se abbiano chiesto un confronto con chi conosce e tratta tali problematiche…Qualcuno con una competenza specifica ha preso seriamente in carico il problema, risolvibile o meno, di questi bambini?Se fossero dislessici (i DSA colpiscono mediamente il 5% della popolazione che in una classe di 25 bambini fa più di un alunno) la bocciatura sarebbe per la scuola un insuccesso clamoroso, degno di riprovazione e biasimo. Se invece dislessici non lo fossero, rimarrebbe comunque alla scuola, certo non ai genitori, la responsabilità di non aver dato modo a bambini ancora così piccoli di provare di nuovo, in un clima sereno e positivo, aiutandoli a cercare una loro strada lungo il percorso di apprendimento, seppur più faticoso e lento degli altri. La bocciatura poteva attendere, visto che sono 5 gli anni della scuola primaria.Ma evidentemente l'orologio del tempo corre troppo veloce già a 6 anni e chi non tiene il ritmo è spacciato. A quanti giri dovrà andare poi, quando ne avranno 15, 30 o 40? Per questi due bambini la lancetta del tempo avrebbe potuto provare a rallentare la sua corsa sfrenata ma invece per loro il tempo si è fermato del tutto ed anzi è tornato indietro, spietatamente.E' a loro, a questi due sfortunati bambini, che va tutta la mia partecipazione e la mia solidarietà, come mamma che trema al pensiero di aver rischiato per il proprio figlio analogo crudele destino.A loro il mio augurio che possano trovare nelle nuove insegnanti la comprensione e la sensibilità per poter essere accompagnati nel loro percorso, sempre che abbiano la forza di superare, così piccini, lo schiacciante senso di colpa ed inadeguatezza che inevitabilmente una bocciatura comporta.Auguri, di cuore.
lunedì 7 luglio 2008
UN BLOG DEGNO DI NOTA
Carissimi, in queste giornate afose e temporalesche di luglio mi sono imbattuta in un blog davvero interessante, che mi permetto di segnalare:
http://lofaanchebaricco.splinder.com/
è tenuto da una logopedista.
Roberta presenta il suo blog con le seguenti parole:
Storie di sopravvivenza scolastica. In questo blog si racconta la fatica e il dolore dei bambini con disturbo dell'apprendimento e di come un logopedista può aiutarlo.
Vi consiglio di dargli un occhio ne vale la pena....Inoltre da non sottovalutare la possibilità di poter chiedere informazioni o un primo consiglio professionale
su msn: robertasg@hotmail.it
su email:consiglidsa@gmail.com
Uno sportello sempre aperto......
Io non mi stancherò mai di ringraziare i professionisti come Roberta che si attivano e si rendono disponibile al di fuori dell'orario di lavoro per i nostri ragazzi!!!!!
UN GRAZIE DI CUORE!!!!!